Abbiamo avuto il piacere di intervistare Matteo, un giovane di Carrara nato nel 1998, che ha partecipato al nostro progetto Erasmus+ a Valencia dedicato ai neoqualificati, da marzo a giugno 2024. Matteo ha svolto un tirocinio presso la “Fundación Altius” e ci ha raccontato la sua esperienza, le sfide affrontate e le competenze acquisite durante questa avventura.
Che tipo di tirocinio hai svolto a Valencia? Di cosa ti occupavi?
Ho lavorato in una struttura chiamata Fundacion Altius, che si occupava di ragazzi e bambini (dalla prima elementare fino ai 18 anni) provenienti da situazioni difficili. Era una sorta di doposcuola dove si aiutavano i ragazzi a fare i compiti e si organizzavano attività per farli socializzare, sottolineando l’importanza dello studio.
Quali sono le competenze professionali che più hai migliorato grazie a questo tirocinio?
Ho migliorato molto il mio approccio verso di loro in determinate situazioni, come ad esempio durante un litigio fra due bambini. Osservando come operavano i vari educatori, cercavo di apprendere ogni minimo particolare. Ho acquisito sempre più fiducia in me stesso, imparando gradualmente a gestire un gruppo e facendomi capire nonostante provenissi da un’altra nazione. Questo lavoro mi ha dato ancora più consapevolezza delle mie capacità, permettendomi di proseguire in futuro su questa strada professionale.
Quali sono state le principali differenze culturali e linguistiche che hai incontrato nel paese ospitante?
Mi sono sentito subito a mio agio nonostante partissi da un livello basso di lingua. Le persone del posto erano molto ospitali, non facendomi mai sentire “fuori luogo” e aiutandomi sempre quando parlavo, correggendomi se sbagliavo i tempi verbali. Mi hanno aiutato a imparare la lingua, anche con i ragazzi della struttura, con cui si era creato un rapporto simile a quello tra professore e alunno al contrario; aiutavo loro con la matematica e piano piano loro mi aiutavano con la lingua, fino a raggiungere un buon livello sia di ascolto che di dialogo, soprattutto nelle ultime settimane.
Hai stretto amicizie durante questa esperienza? Come sono state le relazioni con i colleghi e le persone del posto?
Ho stretto bellissimi legami, soprattutto con i miei coinquilini italiani, persone che porto nel cuore e che vedrò sicuramente in futuro. Anche con i miei colleghi spagnoli si è creato un rapporto che va oltre l’ambiente lavorativo; senza di loro non sarebbe stata la stessa esperienza.
Hai notato cambiamenti nel tuo modo di vedere il mondo o di affrontare le sfide?
Dico sempre che apprezzi di più quello che hai quando te ne vai; le piccole cose che qui sembrano scontate, in realtà sono tutt’altro. Questa esperienza mi ha spronato a intraprendere nuovi viaggi per imparare e crescere ogni giorno, sviluppando una mentalità sempre più aperta che mi permetta di parlare con qualsiasi persona. Questo è il senso della vita per me: aprirmi e imparare dalle persone di tutto il mondo. Valencia è una città spagnola ma ospita persone che provengono da ogni parte del globo, soprattutto grazie ai progetti Erasmus.
La città ti è piaciuta? Hai avuto modo di visitare Valencia?
La città è magica, offre sia il lato della metropoli di una grande città, sia il mare indescrivibile. Hai l’opportunità di fare qualsiasi cosa; la gente corre e ti sprona a fare sempre qualcosa. L’acquario è una delle cose più belle che ho visto, e le strutture architettoniche meravigliose mi lasciavano sempre a bocca aperta. La Ciudad de Las Ciencias è davvero qualcosa di magico!
L’esperienza che hai fatto ha soddisfatto le tue aspettative?
L’esperienza ha superato le mie aspettative, perché mi sono sentito subito a casa dopo appena un giorno. Ho incontrato persone meravigliose che ringrazio ancora, partendo dalle mie compagne di viaggio: abbiamo condiviso tante risate e creato momenti che ci legheranno per tutta la vita.
Consiglieresti questo tipo di esperienza?
Consiglio a tutti un’esperienza del genere, ti apre la mente e ti sprona a fare sempre tante cose perché la vita scorre e a volte non ce ne rendiamo nemmeno conto. Siamo sempre immersi nei nostri problemi, facendoci tante paranoie senza renderci conto che la vita è fatta di attimi; ora posso dire che quegli attimi di leggerezza sono stati tra i migliori della mia vita. Viaggiare permette di imparare dalle persone del mondo e di tornare per trasmettere queste emozioni ad amici e familiari. Un ringraziamento a Mestieri Toscana per questa indimenticabile opportunità!
[su_custom_gallery source=”media: 3612,3610,3609,3611″ limit=”5″ width=”900″ height=”900″ title=”never”]