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Erasmus+: L’esperienza di Giada a Valencia

Abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con Giada, giovane fiorentina classe 2004, che ha partecipato al nostro progetto Erasmus+ rivolto ai neodiplomati a Valencia da marzo a giugno 2024. Giada ha svolto un tirocinio presso un centro educativo infantile e ci ha raccontato la sua esperienza, le sfide affrontate e le competenze acquisite durante questa avventura.

Che tipo di tirocinio hai svolto a Valencia? Di cosa ti occupavi?

Durante la mia permanenza a Valencia, ho svolto un tirocinio di tre mesi presso un centro educativo infantile. In questo contesto, ho affiancato la docente nelle attività quotidiane con i bambini, contribuendo sia alla pianificazione che all’esecuzione delle stesse. Le mie principali mansioni includevano l’accoglienza dei bambini al loro arrivo, assicurandomi che si sentissero benvenuti e a loro agio nel contesto in cui avrebbero trascorso le successive otto ore giornaliere. Inoltre, ho gestito il loro tempo libero, organizzando attività ludiche e formative volte a stimolare il loro sviluppo cognitivo, motorio e sociale. Durante le ore di gioco, mi sono concentrata su attività che incoraggiassero la creatività e la cooperazione tra i bambini, utilizzando giochi di gruppo, laboratori artistici e attività all’aperto. Ho anche supportato la docente durante le sessioni educative, preparando materiali didattici e attività di condivisione, facilitando così un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo. Questo tirocinio mi ha permesso di acquisire competenze pratiche nella gestione di gruppi di bambini, nella comunicazione pedagogica e nella creazione di un ambiente educativo stimolante e sicuro.

Quali sono le competenze professionali che più hai migliorato grazie a questo tirocinio?

Questo tirocinio mi ha permesso di migliorare significativamente diverse competenze professionali, fondamentali per il mio percorso nel campo dell’educazione infantile:

  • Gestione di gruppo: ho sviluppato una maggiore capacità di gestire gruppi di bambini di diverse età e con diverse esigenze, imparando a mantenere l’ordine e la disciplina in modo equilibrato, promuovendo un clima di rispetto e collaborazione. Ho acquisito tecniche per coinvolgere tutti i bambini nelle attività, gestire eventuali conflitti e garantire un ambiente sicuro e sereno.
  • Comunicazione pedagogica: l’esperienza mi ha insegnato l’importanza di una comunicazione chiara, semplice e empatica con i bambini. Ho imparato a spiegare concetti complessi in modo accessibile e a utilizzare il linguaggio del corpo e le espressioni facciali per supportare la comprensione. Inoltre, ho migliorato le mie capacità di ascolto attivo, fondamentale per comprendere le esigenze e le preoccupazioni dei bambini.
  • Pianificazione e organizzazione: ho acquisito competenze nella pianificazione delle attività educative e ludiche, imparando a bilanciare momenti di gioco con momenti di apprendimento. Ho sviluppato la capacità di organizzare giornate strutturate ma flessibili, adattando rapidamente le attività in base alle reazioni e ai bisogni dei bambini.
  • Creatività e innovazione: lavorare in un contesto educativo mi ha stimolato a essere creativa nella preparazione di materiali didattici e nella progettazione di attività che potessero catturare l’interesse dei bambini e stimolare la loro curiosità. Ho imparato a utilizzare diverse risorse educative, compresi giochi educativi, attività artistiche e tecniche narrative.
  • Empatia e sensibilità: interagire quotidianamente con i bambini mi ha aiutato a sviluppare una maggiore empatia e sensibilità verso le loro emozioni e i loro bisogni. Ho imparato a riconoscere e rispondere alle diverse espressioni emotive dei bambini, fornendo supporto emotivo e creando un ambiente in cui si sentissero sicuri e valorizzati.
  • Collaborazione e lavoro di squadra: lavorare a stretto contatto con la docente e il resto del personale educativo mi ha permesso di migliorare le mie capacità di collaborazione e di lavoro di squadra. Ho imparato a condividere responsabilità, a comunicare in modo efficace con i colleghi e a contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi comuni del centro educativo.

    E’ stata un’opportunità preziosa per mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite durante i miei studi (nel mio caso, in particolar modo, in quanto a comunicazione linguistica) e durante lo svolgimento e la realizzazione di eventi di beneficienza e raccolta fondi, indirizzati alla realizzazione dei progetti di cura dell’associazione mia e della mia famiglia, “l’Amore di Matteo Coveri Onlus”, trasformandole in competenze pratiche e concrete, fondamentali per il mio futuro professionale che mi piacerebbe indirizzare verso l’ambito educativo.

Quali sono state le principali differenze culturali e linguistiche che hai incontrato nel paese ospitante?

Durante la mia esperienza come educatrice all’estero, ho avuto modo di confrontarmi con numerose differenze culturali e linguistiche che hanno arricchito il mio bagaglio personale e professionale. Una delle principali differenze culturali riscontrate è stata l’approccio all’educazione dei bambini. Nel paese ospitante, l’educazione infantile è molto centrata sul gioco libero e sull’apprendimento esperienziale. Questo metodo si basa sull’idea che i bambini imparano meglio attraverso l’esplorazione autonoma e le attività pratiche. Al contrario, nel mio paese d’origine, l’educazione infantile tende ad essere più strutturata e focalizzata su attività didattiche programmate. Questa differenza inizialmente mi ha sfidata, ma mi ha anche insegnato l’importanza di un approccio più flessibile e centrato sul bambino. Dal punto di vista linguistico, l’inizio è stato impegnativo. La lingua del paese ospitante era diversa dalla mia lingua madre, e anche se avevo studiato e continuo a studiare lo spagnolo, mettere in pratica le mie conoscenze in un contesto reale è stato un vero banco di prova. Tuttavia, grazie alla pazienza dei colleghi e alla mia determinazione, sono riuscita a migliorare rapidamente le mie competenze linguistiche. Questo mi ha permesso non solo di comunicare efficacemente con i bambini, ma anche di instaurare rapporti più profondi con le loro famiglie.

Hai stretto amicizie durante questa esperienza? Come sono state le relazioni con i colleghi e le persone del posto?

Durante questa esperienza, ho avuto la fortuna di stringere amicizie preziose. I miei colleghi erano estremamente accoglienti e pronti ad aiutarmi in ogni momento. Questo supporto iniziale è stato fondamentale per il mio adattamento e mi ha permesso di costruire relazioni di fiducia e collaborazione. Con il tempo, questi rapporti professionali si sono trasformati in amicizie sincere, arricchite da momenti di condivisione sia dentro che fuori dal contesto lavorativo. Anche le relazioni con le famiglie dei bambini sono state molto positive. Ho trovato una comunità calorosa e coinvolta, sempre pronta a partecipare attivamente alle attività del centro educativo. Questi rapporti hanno contribuito a creare un ambiente di lavoro stimolante e motivante.

Hai notato cambiamenti nel tuo modo di vedere il mondo o di affrontare le sfide?

Questa esperienza ha avuto un impatto significativo sul mio modo di vedere il mondo e di affrontare le sfide. Ho imparato a essere più flessibile e adattabile, qualità fondamentali per vivere e lavorare in un contesto culturale diverso. Inoltre, ho sviluppato una maggiore sensibilità e apertura verso altre culture, riconoscendo il valore della diversità e dell’inclusione. Ho anche acquisito una prospettiva più ampia sugli approcci educativi, comprendendo l’importanza di un ambiente di apprendimento che rispetti e valorizzi le individualità di ciascun bambino. Questa consapevolezza mi ha reso più competente ed empatica.

La città ti è piaciuta? Hai avuto modo di visitare Valencia?

Valencia è una città a dir poco meravigliosa… perdersi per le sue strade è come vivere un viaggio attraverso il tempo, dove il passato e il futuro si incontrano in un abbraccio armonioso. La risposta è positiva: sì, la città mi è piaciuta davvero tanto! In primo luogo, la Città delle Arti e delle Scienze è una meraviglia architettonica. Passeggiare tra tali edifici innovativi è stato davvero impressionante. Il centro storico di Valencia, invece, è un tuffo nella storia e nella cultura spagnola. La Cattedrale di Valencia, con il suo famoso campanile chiamato “El Miguelete”, offre una vista panoramica mozzafiato della città. Il Mercato Centrale è un altro punto forte della città. L’atmosfera vivace e i colori dei banchi di frutta, verdura, pesce e carne rendono la visita un’esperienza sensoriale indimenticabile. Due dei luoghi in cui lascio un gran pezzo del mio cuore sono il mare, con le sue onde cristalline che, stendendosi sulla sabbia fine e dorata di Playa de Alboraya e Playa de la Patacona, hanno allietato le mie lunghe passeggiate riflessive, distensive e arricchenti, ed il percorso che segue il vecchio letto del fiume Turia, una grande distesa di verde e tranquillità, che mi ha legata profondamente al ritmo di vita alle volte lento, alle volte concitato, della città di Valencia. Valencia è una città che consiglio vivamente di visitare, sia per la sua bellezza che per la sua ricchezza culturale.

L’esperienza che hai fatto ha soddisfatto le tue aspettative?

Sì, l’esperienza di tirocinio presso il centro educativo infantile di Valencia ha superato di gran lunga le mie aspettative. All’inizio, speravo semplicemente di mettere in pratica le conoscenze acquisite durante i miei studi e di sviluppare competenze nel campo dell’educazione infantile. Tuttavia, quello che ho vissuto è stato molto più di questo. Ho avuto l’opportunità di immergermi in un ambiente internazionale stimolante, dove ogni giorno portava con sé nuove lezioni e sfide. Lavorare con i bambini è stato incredibilmente gratificante: vedere i loro progressi, la loro gioia e il loro entusiasmo ha dato un senso profondo al mio lavoro. Inoltre, il supporto e la guida del personale educativo sono stati inestimabili, permettendomi di crescere sia professionalmente che personalmente. Questo tirocinio ha rafforzato la mia passione per l’educazione e mi ha fornito una solida base su cui costruire il mio futuro.

Consiglieresti questo tipo di esperienza?

Assolutamente sì, consiglierei questa esperienza a chiunque abbia una passione per l’educazione e il desiderio di fare la differenza nella vita dei bambini. Questo tirocinio non è solo un’opportunità per acquisire competenze pratiche essenziali, ma è anche un viaggio di crescita personale. Lavorare in un centro educativo infantile permette di comprendere profondamente le dinamiche di gruppo e di migliorare le proprie capacità comunicative ed empatiche. Inoltre, vivere e lavorare in una città come Valencia arricchisce ulteriormente l’esperienza, offrendo la possibilità di immergersi in una nuova cultura e di migliorare le proprie competenze linguistiche. Il sostegno del team educativo e l’ambiente collaborativo hanno reso questa esperienza indimenticabile. Consiglio vivamente questo tipo di tirocinio a chiunque voglia intraprendere una carriera nell’educazione: è un’opportunità che non solo prepara professionalmente, ma arricchisce anche a livello umano, lasciando ricordi e lezioni preziose per tutta la vita.

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