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Erasmus +, il progetto che punta all’autonomia dei giovani. La parola alle scuole

Mettersi in gioco, districarsi nella vita quotidiana, praticare la lingua e (non ultimo) aprirsi al mondo. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dei progetti di mobilità europea Erasmus+ rivolti ai giovani.

Dal 2018 Mestieri Toscana opera come ente di invio e ente di supporto tecnico nei progetti di mobilità internazionale rivolti a Istituti Scolastici, Imprese, Organizzazioni del Terzo Settore, in quanto organismo accreditato Erasmus+ per il settore VET (istruzione e Formazione Professionale) per il periodo 2021-2027. In questi anni Mestieri Toscana ha concretizzato l’arrivo in Spagna, Francia, Irlanda, Malta, Germania di 168 ragazzi e ragazze.

I percorsi, della durata massima di 90 giorni, sono rivolti a giovani diplomati e neo qualificati (entro 12 mesi dal titolo) degli Istituti Superiori della Regione Toscana o della formazione professionale.

Durante l’esperienza Erasmus +, i ragazzi e le ragazze svolgono un tirocinio formativo, focalizzato sul settore sociale in enti che si occupano di inclusione, marginalità, immigrazione, assistenza e disabilità.

Negli anni Mestieri Toscana ha avviato la collaborazione con numerose scuole della Regione per la selezione dei giovani. Tra queste ci sono l’Istituto Luigi Einaudi di Pistoia e il Salvemini-Duca d’Aosta di Firenze.

“Svolgere questo tipo di tirocinio all’estero e ottenere certificazioni linguistiche arricchisce notevolmente il cv dei ragazzi  – spiega Stefania Angerami, docente all’Istituto Einaudi di Pistoia e referente Erasmus Per la nostra scuola, un professionale per i Servizi Commerciali e Socio-Sanitari, mettersi in gioco in questi stage è davvero importante, perché i ragazzi e le ragazze hanno modo di fare un’esperienza molto concreta. Al rientro facciamo sempre un momento di resoconto e racconto delle loro esperienze e tutti sottolineano quanto sia stato utile”.

Una mobilità europea che è importante non solo per gli alunni. “La nostra scuola – continua Stefania Angerami – crede in questi percorsi, che coinvolgono non solo gli alunni e le alunne. Abbiamo infatti aderito anche a progetti di mobilità degli insegnanti, che si recano per un periodo all’estero per apprendere nuove modalità di insegnamento”.

Svolgere un tirocinio all’estero è importante per i giovani perché permette di acquisire nuove competenze, ma il vero valore aggiunto sta negli aspetti più relazionali.

“Come scuola sosteniamo da anni tutte quelle esperienze che puntano all’indipendenza dei nostri studenti e delle nostre studentesse”. Spiega Laura Noccioli, docente e referente Erasmus + dell’Istituto Salvemini- Duca d’Aosta di Firenze.

“L’aspetto legato all’autonomia – continua – è il più importante, prima ancora di quello professionale. Per molti si tratta della prima esperienza fuori casa da soli e devono imparare a districarsi nella quotidianità, a muoversi in una città che non conoscono, a relazionarsi con la famiglia ospite e con i colleghi”.

Prima di partire la scuola si concentra sulla preparazione del viaggio e dell’esperienza lavorativa. “Si lavora su come si affronta un colloquio, su come è opportuno vestirsi al lavoro, sull’importanza della puntualità”.

Per partecipare al progetto Erasmus + non si tiene conto solo della performance scolastica, ma di tanti altri fattori, in primis la motivazione.

“Organizziamo – spiegano le insegnanti – una selezione che non tiene conto solo della media, ma della motivazione che li spinge a partire. E sull’aspetto motivazionale le famiglie sono il nostro grande alleato. Ai progetti Erasmus + partecipano infatti ragazzi che godono del supporto delle famiglie, indipendentemente dal loro background socio economico e o culturale”.

La borsa Erasmus+ copre viaggio, vitto e alloggio in appartamenti, alloggi o famiglie ospitanti, assicurazione, assistenza organizzativa all’estero, il tirocinio presso imprese ed organizzazioni nel Paese di destinazione e la certificazione Europass Mobility, che verrà rilasciata alla conclusione del progetto.

“Raramente dobbiamo convincere i genitori – conclude Laura Noccioli – perché molto spesso il nostro Istituto viene scelto anche per le molteplici attività internazionali che sostiene e a cui aderisce”.